ANTROPOLOGIA - OMOGENEITÀ E DIFFERENZE NEL MONDO GLOBALE

Il nostro tempo si distingue dalle epoche precedenti per:

- l'interconnessione planetaria dei fenomeni economici, sociali e tecnologici;

- la velocità con cui questi fenomeni si influenzano.

Non per questo le culture la distribuzione di ricchezza si uniformano: le risorse cadono sempre più nelle mani di compagnie private che si muovono al di là dell'interesse statale.

 

Nel corso del XX secolo è avvenuta una progressiva inclusione delle economie periferiche nel sistema economico mondiale.

La rapidità di questa inclusione dipende dalla 'resistenza' del sistema locale, in quanto essa potrebbe compromettere l'ordine sociale. 

Questi casi di resistenza sono stati considerati esempi di:

- economia dell'affezione, cioè più tradizionalista;

- economia del valore, cioè mirata al cambiamento e al progresso.


Serge Latouche, antropologi francese, definì società vernacolari quelle comunità non inserite nel mercato, presenti soprattutto in Africa.

deculturazione


Un esempio sono i fabbri di Kaedi, città dell'Africa occidentale, che attuando un'economia di recupero ed autoproducono, riciclando materiali, gli utensili.


Le innovazioni tecnologiche, soprattutto al Sud del mondo, hanno portato alla produzione non solo per il consumo e lo scambio in natura, ma in funzione del mercato.

Prevalgono così gli interessi personali fino alla costruzione di nuovi tipi di relazione sociale.

Un esempio è l'agricoltura dei contadini di Bijapur, in India, dove il concetto di hada ("appropriato", indica l'insieme delle operazioni agricole per un buon raccolto) è stato sostituito da sistam ("sistema", che riflette il desiderio di raggiungere nuovi obiettivi come il denaro).

Sono state introdotte infatti nuove sementi apposite per il mercato, che però i contadini disprezzano (hibred). Queste spezzano il loro legame con la terra, perciò i contadini stessi si definiscono "gente ibrida" (hibred mandi), perché vulnerabile moralmente.


Nel corso del Novecento si è parlato di "secolarizzazione" come processo che porta all'esclusione della dimensione sacra o religiosa della vita sociale.

riduzione a strumento politico-identitario


Si assiste però anche alla nascita di nuovi culti in risposta al dominio coloniale. I movimenti millenaristici, o messianici, sono movimenti in cui la comunità coinvolta dichiara di puntare a un miglioramento delle proprie condizioni di vita, liberandosi da ciò che la opprime.


Le religioni sono oggi sottoposte anche a un processo di "privatizzazione", ossia una sintesi personale di credenze, riti e rappresentazioni diverse.

Essa si oppone alla tendenza identitaria del fondamentalismo, termine che indica uno stile di pensiero e di comportamento religioso che consiste nel prospettare un 'ritorno' ai fondamenti di una fede religiosa.

porta alla costruzione di un pensiero unico e minaccia la libertà di pensiero


Molti episodi di violenza, come ad esempio quello delle Torri Gemelle dell'11 settembre 2001, sono motivati da forme di fondamentalismo religioso. 


La storia dell'Africa, dagli anni Settanta, è stata costellata di conflitti origini dalla scarsa presenza di un potere centrale capace di tenere a freno particolarismi, ma anche lo sfruttamento degli altri Paesi.

Il traffico di armiin Africa, è diventato una delle attività economiche più redditizie (nell'area subsahariana nel 2009 ne circolavano circa trenta milioni).

Con la fine della Guerra Fredda i canali illegali di commercio delle armi iniziarono ad essere controllati da gruppi privati

Questo fenomeno è causato da un tipo di violenza: la violenza strutturale. Essa non è frutto
dell'azione di un soggetto particolare bensì di un sistema sociale medesimo, dei grandi squilibri che lo caratterizzano e che si traducono in malattie, mortalità infantile, fame, oppressione e abusi sessuali.

Lo sfruttamento a cui sono sottoposte molte delle popolazioni del Sud del mondo, da parte del sistema economico mondiale, le porta a sprofondare in condizioni di povertà estrema, senza essere in grado di raggiungere livelli accettabili di benessere.

In alcuni di questi luoghi si è sviluppato il commercio degli organi. Esistono sia casi di espianti consenzienti sia forzati su prigionieri o vittime di rapimenti.

 

L'antropologia è una scienza che si è sempre presentata come un sapere con risvolti applicativi

Inizialmente l'obiettivo era costruire una società migliore; nella seconda metà dell'Ottocento, l'antropologia comincia ad essere considerata uno strumento per 'riformare' la società e le sue tradizioni.

Nello stesso tempo, soprattutto in Gran Bretagna e Francia, veniva utilizzata per conoscere, dunque controllare meglio, i popoli delle colonie.

Negli Stati Uniti l'antropologia si impegnò nello studio dei nativi americani che il governo aveva confinato nelle riserve.


Verso la metà del Novecento, l'antropologia ha vissuto una lunga stagione di dibattiti interni
tesi a denunciare il ruolo degli studiosi nel favorire la dominazione coloniale.

Anche se molti esempi forniti dagli antropologi dimostravano la possibilità per gli europei di vivere in maniera amichevole con popoli poveri ed illetterati.


In questo periodo gli antropologi hanno iniziato ad essere chiamati per partecipare a progetti di sviluppo di varia natura.

Il parere su quale debba essere l'atteggiamento dello studioso in questi casi non è unanime: spesso i risultati sono scomodi o danno una 'scientificità' a decisioni che non vanno in direzione degli interessi della popolazione coinvolta.

In alcuni Paesi gli antropologi lavorano presso strutture pubbliche, prestando consulenza tra immigrati e cittadini o nel campo dell'educazione per confrontarsi con ragazzi provenienti da contesti culturali differenti.


L'antropologia studia non solo le altre società e culture, ma anche come queste entrino in relazione fra loro. La sua funzione 'conoscitiva' non è separata da un impiego "critico" nei confronti della propria società.

L'antropologo ha bisogno dunque di applicare un atteggiamento di ascolto e dialogo con le diversità, facendo in modo che le sue conoscenze non vengano usate per dominare e sfruttare.

Il compito dell'antropologia è proprio denunciare le situazioni sociali e culturali non umane a causa della presunta 'superiorità' di qualcuno.

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