PEDAGOGIA - DAL MAESTRO AL FANCIULLO

Il XX secolo si apre insieme ad una nuova e più moderna visione dell'infanzia, che veniva affidata all'educazione. 

Come scrisse Ellen Key (1849-1926), nel suo volume Il secolo dei fanciulli (1902), si diffonde la convinzione che una maggiore attenzione verso i diritti dell'infanzia potesse portare ad un miglioramento dell'umanità.


secolo della pediatria e puericultura 

 

Si moltiplicarono le scuole che iniziarono ad essere concepite come luoghi creati in funzione dell'infanzia e come un servizio sociale via via meno elitario

 

Emersero anche nuove figure professionali che si occupavano dei bambini e dei ragazzi: medici, neuropsichiatri, psicologi ed educatori.

La concezione novecentesca dell'infanzia si affidò al principio secondo il quale era necessario valorizzare la prima età dell'essere umano, in quanto sviluppo delle potenzialità infantili, seguendo i propri ritmi ed interessi specifici.


La pedagogia inizia ad essere considerata non più come l'unico sapere utile all'educazione, ma bisognosa di essere integrata da altri saperi come biologia, psicologia e sociologia.

modello delle "scienze dell'educazione"


L'apporto di alcuni studiosi di formazione medico-psicologica permise alla pedagogia di:

- acquisire maggiore attenzione alla ricorsività dei fatti;

- aumentare l'interesse verso le concrete dimostrazioni dei dati (nascono i test mentali grazie a J. McKeen Cattel);

- attuare le pratiche didattiche funzionali allo sviluppo mentale dei bambini;

- anteporre la priorità della conoscenza sperimentale delle diverse caratteristiche dell'infanzia alle "dispute di principio".


Wilhelm Wundt, nel 1879, fondò a Lipsia il primo laboratorio sperimentale di psicologia. Da allora di diffusero le iniziative volte allo studio di impianto psicopedagogico.

 

Alfred Binet (1857-1911), nel 1905, presentò i primi test di intelligenza, raccolti nella Binet-
Simon Intelligence Scale
.

Lo scopo di questo strumento era identificare gli alunni che avevano bisogno di un particolare aiuto nelle materie scolastiche.

Willian Stern (1871-1938), nel 1912, mise a punto un successivo perfezionamento dello strumento: il calcolo del rapporto tra età mentale ed età cronologica (quoziente di intelligenza).

Queste ricerche consentirono di chiarire le differenze tra l'intelligenza di un adulto e quella del bambino.

 

Secondo Binet, gli elementi costitutivi (capacità di invenzione, censura e direzione) di entrambe erano i medesimi, al contrario del tutto diversi erano la loro sistemazione logica e l'uso di linguaggio, comprensione e giudizio.

Le differenze erano soprattutto di natura qualitativa, prevaleva cioè una comprensione di tipo sensoriale, invece che astratta.


Nel passaggio tra i due secoli si manifestò un interesse più specifico per il mondo giovanile.

Molti erano legati al processo di modernizzazione e al nuovo clima culturale, per il quale la giovinezza veniva vista come una particolare condizione fatta di esaltazione della ribellione e dell'incoscienza.



Granville Stanley Hall (1846-1924) fu l'autore dei due volumi intitolati Adolescence (1904). Si tratta di un primo tentativo di descrivere le caratteristiche del passaggio dall'età infantile a quella adulta.

Secondo lo studioso l'adolescenza era caratterizzata da sentimenti contrastanti: un periodo di turbamento emotivo e sconvolgimento psicofisico prima di stabilire un equilibrio più stabile come adulti.

 

Per sostenerli e salvarli dall'individualismo, i bisognava far acquisire ai giovani un carattere forte promovendo a loro ideali nobili (come devozione allo Stato, patriottismo, cultura del corpo).

 

Queste indicazioni, elaborate in chiave scientifica, si tradussero in varie esperienze educative.

La prima fu quella in Germania, nella località di Wickersdorf, da Gustav Wyneken (1875-1964) e Paul Geheeb (1870-1961) ispirata al movimento giovanile dei Wandervögel ("uccelli migratori").

Questo era un movimento di giovani, fondato nel 1897 da Karl Fischer, che aveva un acceso
spirito antibirghese, espresso nella vita a contatto con la natura, disprezzo del denaro, della vita comoda e del successo e ai valori dell società liberaldemocratica.

 

I due giovani diedero una loro originale interpretazione pedagogia dei Wandervögel, creando una comunità educativa nella quale erano privilegiati:

- lo sviluppo libero del ragazzo;

- la coltivazione dei valori spirituali;

- l'autonomia della gioventù, per allontanare l'educazione da costrizioni esterne.

Con il tempo l'iniziativa perse la sua forza innovativa e si trasformò in un prestigioso collegio.


Il movimento scoutistico nacque in Gran Bretagna a inizio Novecento, per volontà di Robert e Agnes Baden-Powell.

La loro scuola era incentrata sulla valorizzazione del tempo libero come tempo utile per l'educazione, che si fondava sull'avventura e sulla ricerca, incrociate con il contatto con la natura

In tal modo i ragazzi si esercitano all'ordine interiore e alla disciplina di gruppo.


Nel primo Novecento anche lo sviluppo degli sport caratterizzò l'adolescenza come età particolarmente adatta a forgiare sia il corpo sia il carattere della persona.

Si moltiplicarono le società sportive e in molti casi esse si identificarono con la scuola o il college.

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