SOCIOLOGIA - LA STRATIFICAZIONE SOCIALE

Ogni società presenta al proprio interno una molteplicità di strati (quasi-gruppo) che si differenziano tra loro per il diverso accesso che i rispettivi membri hanno alle risorse comuni.
La principale conseguenza della disuguaglianza sociale consiste nella stratificazione sociale.


STRATIFICAZIONE SOCIALE
= il carattere della società per cui essa di compone di una pluralità di strati identificati dal fatto di avere possibilità disuguali di accedere ai vari tipi di risorse disponibili.

Essa sottolinea l'articolazione di una collettività secondo una scala gerarchica e la formazione di gruppi relativamente omogenei.
 
 
Oggi la struttura sociale è caratterizzata da un crescente dinamismo: nella nostra società è aumentata la mobilità degli individui attraverso gli strati sociali.


la mobilità sociale indica il livello di flessibilità della stratificazione di una certa società 


In molte società del Terzo mondo le disuguaglianze sociali sono attribuite in gran parte dalla nascita, in base all'estrazione sociale, ad esempio in India con le caste. 
Quando la stratificazione si basa sul principio dell'appartenenza per nascita il grado di mobilità sociale è molto basso.

Nelle società occidentali la posizione sociale viene acquisita nel corso dell'esistenza. Uno dei principali indicatori è divenuto il denaro.

La mobilità sociale é un fenomeno che può avere e può essere:  
- carattere collettivo o individuale;
- intergenerazionale (misurata rispetto alla sua famiglia di origine) o intragenerazionale (coincide con la traiettoria seguita dall'individuo);
- verticale (passaggio da una posizione a un’altra, che può essere più alta o più bassa rispetto a quella di partenza) o orizzontale (passaggio nell'ambito dello stesso livello sociale);

 
 
Lo status sociale è determinato da fattori quali, il denaro, il potere, il prestigio e la cultura ed è inserito nel sistema di stratificazione della società. Ciascuno di noi occupa necessariamente una certa posizione all'interno di esso.
 
I status symbol sono segnali, oggetti o comportamenti, che caratterizzano la posizione sociale che occupiamo.
 

La principale categoria utile per descrivere la stratificazione nella società industriale è quella di classe sociale, portata all'attenzione principalmente da Karl Marx.
 
Secondo Marx la stratificazione si modella su differenze di tipo economico, che influenzano anche quelle di altri tipi.
Così essa si articola, nel suo nucleo fondamentale, in soli due strati: la borghesia (classe dominante) e il proletariato (classe dominata).
 
Oggi non si ritiene più che il possesso dei mezzi di produzione possa essere considerato l'unico criterio di stratificazione della società.
 
La società industriale si è fatta più complessa e articolata e sono diventati d'uso comune concetti come quelli di "classe media" e di "piccola borghesia".
 
A Marx si riconosce il merito di aver individuato come la posizione occupata nel mondo del lavoro sia un aspetto determinante dello status.

Infatti, le diverse classi sociali oggi vengono identificate in base alla posizione che occupano all'interno della divisione sociale del lavoro.
 

CLASSE SOCIALE= insieme di individui che occupano una posizione professionale analoga, condividendo in virtù di ciò anche una posizione simile nei rapporti di potere, prestigio e nella distribuzione delle risorse economiche.

Per l'aumento della flessibilità della struttura sociale e per la frammentazione in gruppi con cui si presentano le classi, negli ultimi decenni è emersa l'idea che esse non siano più una caratteristica rilevante per descrivere il funzionamento delle società occidentali.
 

si parla di appartenenze multiple



Resta invariato però il problema di una società nella quale a gruppi di persone privilegiate si contrappongono gruppi economicamente e socialmente svantaggiati. Le disuguaglianze sono così solo meno visibili.
 
 


Le differenze tra persone e tra gruppi sociali non possono essere ricondotte alle sole differenze professionali e di reddito: a queste si incrociano alle differenze culturali.
Si sovrappone dunque una stratificazione per atteggiamenti e consumi culturali.

Il concetto di ceto fa riferimento allo stile di vita che le persone conducono, dai loro consumi,  e al tipo di riconoscimento sociale a cui ambiscono.

L'appartenenza a un ceto è determinata dal riconoscimento sociale che una persona ottiene dagli altri.

La stratificazione è in generale meno fluida e flessibile di quella di classe perché l'appartenenza a un ceto dipende da fattori culturali e non materiali. Si tratta di "acquisire un habitus", cioè far proprie delle abitudini di vita che la maggior parte dei membri di quel ceto ha acquisito fin dall'infanzia.

Appartenere a un certo strato sociale porta a sviluppare una certa cultura e condividere quel tipo di cultura è una delle condizioni che indicano l'appartenenza a quello strato sociale.
 

 
La cultura dominante di una società è l'insieme dei significati che vengono attribuiti con maggiore insistenza a fatti, oggetti, comportamenti, e l'insieme delle abitudini, delle norme sociali, dei modi di pensare in essa più diffusi.

Ciascuno di noi interpreta in maniera personale la cultura dominante, adattandola alle proprie esigenze e alle proprie caratteristiche individuali.
 
 
Le modificazioni più significative sono però quelle che contraddistinguono interi gruppi sociali, che vanno a formare le subculture.
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non sono culture autonome perché non sono espressione di una società separata


La subcultura giovanile è quella che oggi richiama maggiormente l'interesse dei sociologi. Altri esempi sono le subculture etniche o degli anziani.

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